Tre giorni in Irlanda del Nord tra Storia, natura e cultura

Autore: Veruska Anconitano, Award-Winning Food Travel Journalist, Sommelier & Outdoor LoverInformazioni autore
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Veruska è una Consulente nella SEO Multilingue e nella Localizzazione. Iscritta all'ODG, è una sommelier certificata ed una giornalista di viaggi enogastronomici, premiata tra le altre cose come World Best Food Travel Journalist. È anche una grande appassionata di attività all'aperto. Veruska è co-proprietaria di diversi siti che offrono servizi a un pubblico globale.
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L’Irlanda è un posto bellissimo da girare e scoprire pian piano per trovare angoli incontaminati o dove sembra di essere sulla Luna. Se Dublino è la capitale internazionale per eccellenza e ovviamente limitata proprio da questo suo essere città, a poche ore di macchina da qui si può raggiungere il Nord dell’Irlanda, una delle terre più belle in assoluto che regala paesaggi da sogno e, se siete fortunati, anche pochi turisti. Questo è un itinerario alla scoperta di alcune zone del Nord Irlanda da compiere in tre giorni partendo da Dublino e senza toccare Belfast; ovviamente l’itinerario può essere seguito anche nel senso contrario ovvero partendo da Derry e arrivando a Dublino. Per strada assaggiate assolutamente i prodotti locali e nello specifico: relish sauce, formaggio e scones.

mare irlanda

Giorno 1

Partendo da Dublino la prima sosta, a circa 2.30 ore di macchina, è The Dark Edges, la famosissima e fotografata strada dell’Irlanda del Nord che è stata anche set cinematografico del Trono di Spade. Siamo in Contea Antrim, precisamente a Ballymoney, e il tratto di strada è davvero corto ma molto molto suggestivo perché qui gli alberi di faggio si accartocciano l’uno sull’altro e se per caso vi trovate a passarci quando c’è nebbia o il sole non è altissimo l’effetto scenico è pazzesco. Si dice che nella notte tra gli alberi si aggiri il fantasma di Grey Lady e che durante Halloween l’intero tratto di strada si trasformi nel set di un film di Tim Burton. In zona anche la Downhill Beach, la spiaggia resa famosa dal Trono di Spade per una delle sue scene più iconiche, il rogo delle statue dei Sette Dei per ordine di Renly Baratheon.

dark edges

Da Dark Edges, a pochissimi chilometri di strada, si arriva alle Giant’s Causeway, le 40.000 colonne di basalto che si tuffano nell’oceano. La Giant’s Causeway sono Sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO e per questo motivo l’ingresso è a pagamento per godere però di una delle vedute più spettacolari e incredibili in assoluto: se il mare è calmo e il cielo terso si riesce a vedere la Scozia, se è agitato lo spettacolo è ancora migliore visto l’alto tasso cinematografico della zona. Tra leggenda e storia, si dice che le Giant’s Causeway si siano formate oltre 60 milioni di anni fa a causa di un’eruzione vulcanica ma ovviamente la leggenda narra che le colonne di basalto facevano parte di una strada costruita da un gigante scozzese per raggiungere e sfidare un rivale irlandese.

giant's causeway

giants

In zona consiglio di dormire in un bed and breakfast dove assaporare la classica ospitalità irlandese; io ho scelto il Carnately Lodge per via delle recensioni positive e della posizione, vicinissima alle Coste, e ho avuto ragione perché la proprietaria è adorabile, i prezzi ottimi e la colazione della mattina fantastica. A Ballycastle si trovano pub e ristorantini, niente di pretenzioso ma decisamente irish.

Giorno 2

Imperdibile la discesa a Torr Head, promontorio dal quale si possono ammirare sia il Mare d’Irlanda che il punto più meridionale della Scozia, il Mull of Kintyre. Per arrivarci serve il navigatore perché si passa lungo strade particolarmente difficili.

torr head

Da Torr Head si riparte e, ancora una volta in pochi chilometri di strada, si arriva al famoso e particolare ponte di corda di Carrick-a-Rede che, situato vicino a Portrush, potrebbe mettere a dura prova la vostra resistenza. Si tratta di un vero e proprio ponte di corda che venne costruito negli anni Sessanta del ‘900 per facilitare la pesca dei salmoni e che oggi è percorribile pagando qualche sterlina per arrivare sull’isoletta di fronte: la discesa verso il ponte è fantastica, l’attraversamento del ponte si fa nonostante l’altezza e l’apparente instabilità dello stesso non siano di aiuto (io l’ho attraversato con il vento e la pioggerella, vedete voi!).

carrick a rede

veru carrick

Consiglio una sosta a Portrush prima di dirigersi verso Derry: a Portrush non c’è nulla se non un piccolo porticciolo ma è una delle zone dove si mangia meglio in assoluto. Fermatevi da Ramore, ordinate un po’ di pesce e tenetevi spazio per una delle torte fatte in casa che vi lasceranno senza parole e con parecchi chili di più addosso.
Direzione Derry e sistemazione in un B&B, ancora una volta scelto per via dei giudizi e decisamente azzeccato: Lillikoi. Situato poco fuori Derry, questo B&B ha uno dei voti più alti in assoluto e tutti giustificati: dolci fatti in casa quando si arriva, sala colazione/pranzo sempre a disposizione, camere deliziose ed enormi, wi-fi. colazione incredibile e possibilità di opzioni senza glutine e vegane. Prezzi ottimi, per me una perla da preservare in questa zona.

Giorno 3

La mattina dell’ultimo giorno dedicatela tutta a Derry e alla visita dei suoi murales. La prima cosa che vi colpirà, all’ingresso in città, sono i cartelli stradali: in molti dalla scritta LondonDerry è stata cancellata la parola London per dimostrare che la città vuole continuare ad essere chiamata con il suo nome irlandese e non con quello accettato dopo le tante rivolte del passato. La parte più bella e sicuramente significativa di Derry è il quartiere Bogside, reso tristemente famoso dai fatti del Bloody Sunday nel 1972 quando l’arma britannica uccise 13 civili cattolici.

bogside

Passeggiando per il Bogside incontrerete graffiti che rendono omaggio all’epoca dei Troubles, passerete di fronte all’iconico Free Derry’s Corner e ai suoi protagonisti e vi raccomando caldamente la visita del Museum of Free Derry gestito dal Bloody Sunday Trust dove viene raccontato il periodo dei disordini sociali e civili degli anni Sessanta e Settanta dal punto di vista di chi c’era, ovvero la comunità del Bogside (visita emotivamente molto molto toccante, preparate i fazzoletti e la rabbia!).

free derry

derry murales

civil rights

A Derry da vedere anche le mura che circondano la città e scegliere una delle quattro porte (Bishop’s Gate, Ferryquay Gate, Shipquay Gate e Butcher’s Gate) che permettono di salire in cittadina visitando The Diamond, la piazza principale. Da Derry è arrivata l’ora di ripartire per Dublino che dista circa 3 ore di macchina.

sunrise

Cosa sapere prima di partire

1. In Irlanda del Nord si paga con le sterline. L’euro è ammesso solo in banconote e vi restituiranno monete di resto.
2. L’alcol in Irlanda del Nord costa molto molto meno che in Irlanda. Ciò significa che se state girando l’Irlanda sarete piacevolmente sorpresi dal costo della birra una volta varcato il “confine”.
3. L’accento del Nord Irlanda è particolarmente ostico: non è inglese inglese, non è irlandese-inglese. E’ strano, difficile da capire anche per chi lo sente parlare spesso. In bocca al lupo.
4. Il cibo, ahimè, non è il massimo al Nord perché rispetto all’Irlanda e al suo Sud mancano delle peculiarità degne di questo nome. Un ottimo hamburger e del pesce ben fatto, comunque, si trovano sempre specie nei piccoli paesini costieri sperduti.
5. Ci sarà sempre un gruppo di italiani con il bastone per farsi i selfie a rovinare il panorama. Respirate fino a mille, guardateli con aria perplessa e spostatevi per scoprire posti ancora più belli. Se vi seguono mandateli a quel paese in gaelico: téigh go dtí hifreann.

(Tutte le foto sono di Giuseppe Milo)

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