Il vino dell’Oltrepò Pavese: itinerario tra vigneti, cantine e buon cibo

Autore: Veruska Anconitano, Award-Winning Food Travel Journalist, Sommelier & Outdoor LoverInformazioni autore
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Il vino dell’Oltrepò Pavese è uno dei poli catalizzatori, a livello turistico, di quest’area della Lombardia; un’area che si trova nella provincia di Pavia e più specificamente a sud del fiume Po per cui geograficamente è vicino sia all’Emilia Romagna che al Piemonte facendo comunque sempre parte della Lombardia.

La particolarità di quest’area è proprio la presenza di moltissimi prodotti tipici tra cui proprio il vino dell’Oltrepò Pavese. L’Oltrepò Pavese è infatti situato sull’asse del 45° parallelo dove si trovano tutte le maggiori zone vinicole mondiali e per questo motivo è proprio in questa zona che si produce oltre il 60% del vino prodotto in Lombardia e in special modo dove si trovano le maggiori produzioni di Pinot Nero, Bonarda e Riesling. l’Oltrepò Pavese è la terza Denominazione italiana per ettari in produzione e la prima realtà nazionale per il Pinot nero.

Il vino dell’Oltrepò, anzi i vini, sono prodotti in una zona delimitata della provincia di Pavia (quella appunto compresa nella zona collinare della provincia di Pavia a sud del Po) e si differenziano in DOP (ovvero Denominazione di Origine Protetta) e DOCG (Denominazione di Origine Controllata Garantita) e possono essere prodotti solo e soltanto in questa regione; nella provincia di Pavia si trova anche l’IGT (ovvero Indicazione Geografica Tipica).

I vitigni principali dell’Oltrepò

In Oltrepò si trovano soprattutto i seguenti vitigni:

  • Barbera
  • Bonarda
  • Pinot nero
  • Riesling
  • Pinot Grigio
  • Pinot Bianco
  • Chardonnay

I vini IGT Provincia di Pavia

I vini IGT, Indicazione Geografica Tipica, della provincia di Pavia comprendono tutte le tipologie di vino prodotte in provincia di Pavia e non necessariamente legate all’Oltrepò Pavese dunque abbiamo bianchi, rossi e rosati (laddove possibile frizzante, passito e novello). Come specificato dal disciplinare, “L’Indicazione Geografica Tipica “Provincia di Pavia”, con la specificazione di uno dei seguenti vitigni: Barbera, Croatina, Riesling, Cortese, Moscato, Malvasia, Pinot nero o Pinot noir, Pinot grigio, Chardonnay, Sauvignon, Cabernet Sauvignon, Dolcetto, Freisa, Vespolina o Ughetta di Canneto, Uva Rara, Muller Thurgau, Merlot, Nebbiolo, è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, per almeno l’85% dai corrispondenti vitigni. Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei mosti e dei vini sopra indicati, le uve dei vitigni idonei alla coltivazione nella Regione Lombardia fino ad un massimo del 15%”.

Oltrepò pavese

I vini DOP dell’Oltrepò Pavese

Un vino viene tutelato come DOP (esattamente come un alimento) quando le sue caratteristiche organolettiche sono strettamente legate alla zona di produzione cioè influenzate da clima, caratteristiche del terreno e ambientali ma anche metodologie di produzione; un vino DOP viene prodotto solo ed esclusivamente in un’area geografica che è delimitata e controllata in modo tale che i produttori si attengano al disciplinare di produzione stabilito per quella zona e quella produzione.
I vini DOP dell’Oltrepò Pavese ad oggi sono 7:

  • Bonarda
  • Buttafuoco
  • Casteggio
  • Oltrepò Pavese (rosso, bianco, spumante)
  • Pinot grigio
  • Pinot nero
  • Sangue di Giuda

I vini DOCG dell’Oltrepò Pavese

Un vino si definisce DOCG quando, dopo 5 anni come DOC, viene riconosciuto come particolarmente pregiato e dunque garantito ancora di più. La denominazione DOCG implica che le regole di produzione e controllo siano ancora più severe e rigide.
L’unico vino DOCG dell’Oltrepò Pavese è l’Oltrepò Pavese Metodo Classico, un vino spumante che può essere prodotto usando una delle seguenti metodologie:

  • Metodo classico
  • Metodo classico rosè
  • Metodo classico Pinot Nero
  • Metodo classico Pinot Nero rosè

Il metodo classico prevede che vengano aggiunti zuccheri e lieviti selezionati direttamente in bottiglia e che ogni bottiglia deve riposare per massimo 30 mesi in posizione orizzontale in modo tale che avvenga la fermentazione; una volta trascorso questo periodo, le bottiglie iniziano ad essere girate piano piano fino a raggiungere la posizione verticale, momento in cui avverrà lo stappo della bottiglia per far uscire i residui. Si tratta sostanzialmente dello stesso metodo con il quale viene prodotto lo Champagne francese.

Secondo il disciplinare, per la produzione di questo vino va usato Pinot Nero in minimo 85% seguito da Chardonnay, Pinot Grigio e Pinot Bianco.

Le caratteristiche del vino dell’Oltrepò Pavese

Nonostante non si possa individuare una sola caratteristica principale per tutti i vini, possiamo raggrupparli per trovare delle somiglianze e soprattutto degli abbinamenti.
I rossi, che si differenziano in special modo per gli aromi di fondo (mandorla nella Bonarda, more, lamponi e fragole nel Barbera), sono vini abbastanza forti e strutturati che si accompagnano bene ad antipasti di salumi e formaggi (per esempio il salame di Varzi) ma anche a primi piatti complessi e secondi tipici come brasati e bolliti.
I bianchi, con le note fruttate soprattutto per quel che riguarda il Riesling, si accompagnano a piatti di pesce di lago e fiume ma anche a piatti a base di verdure.
Da non sottovalutare l’Oltrepò Pavese Spumante che oltre ad essere ottimo come aperitivo è in grado di accompagnare perfettamente piatti di mare e verdure a pasto.

vini pavese

Pianificare un viaggio in Oltrepò a caccia di cantine (ma non solo)

L’Oltrepò, a pochi chilometri di distanza da Milano, si presta benissimo sia ad una gita fuori porta che ad una vera e propria vacanza per staccare la spina e godere di panorami incredibili, ottimo cibo e ottimo vino. Chiamato anche “la piccola Toscana”, l’Oltrepò si gira bene in macchina seguendo la Strada del Vino e dei Sapori dell’Oltrepò Pavese su un percorso lungo circa 60 km e un territorio di 78 comuni. Oltre al buon vino, si possono assaggiare i prodotti tipici della zona ovvero salame di Varzi DOP, pancetta, cotechino, coppa, lardo, formaggella di Menconico, nisso dell’Oltrepò, grissini dolci e pane miccone. Inoltre l’Oltrepò Pavese è terra di castelli proprio per via della sua storia feudale; tra questi Montalto Pavese, Nazzano, Oramala e Zavattarello. Da Voghera, il capoluogo geografico dell’Oltrepò Pavese, si possono raggiungere altri centri importanti come: Casteggio con il suo borgo antico e la Certosa Cantù, Broni, di origini medievali, Stradella, con la sua torre merlata, il Duomo neoclassico ma anche Varzi, centro simbolo delle colline dell’alta valle Staffora, e Salice Terme con le sue acque salsobromoiodiche e sulfuree.

Altri consigli utili per il tuo viaggio nell’Oltrepò

Se decidi di organizzare un giro in Oltrepò Pavese ti consiglio i seguenti luoghi:

  • Cantina Prime Alture Wine Resort: si trova a Casteggio e la gestione a livello familiare ne fa uno dei posti imperdibili se ci si trova in zona. Da provare i loro vini: Centopercento Pinot Nero, L’altra metà del cuore Merlot, e il Metodo Classico Io per Te.
  • Enoteca Regionale Cassino Po: prodotti selezionati di produttori locali, vini che cambiano settimanalmente, menù stagionale e locale. Un pranzo/degustazione o una cena da provare assolutamente
  • Castello Malaspina di Varzi: un castello che oggi è hotel, ristorante ma non solo. Si possono organizzare retreats, eventi ma anche matrimoni o cerimoni. La location è splendida, il cibo semplice e tutto locale.

La mappa del vino dell’Oltrepò Pavese:

Strada Vini Oltrepò Pavese

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