Pad Thai di pollo, la ricetta thailandese

Autore: Veruska Anconitano, Award-Winning Food Travel Journalist, Sommelier & Outdoor LoverInformazioni autore
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Non so a voi ma a me la cucina orientale piace tantissimo e ne ho parlato varie volte. La fortuna di vivere in una città come Dublino è anche legata al fatto che si trova sempre qualcosa da mangiare che non sia “classico”, si varia parecchio e ci si può tranquillamente “improvvisare” cuochine sopraffine all’orientale semplicemente andando in un qualsiasi supermercato (anche quelli meno conosciuti e piccolissimi) e acquistando ingredienti semplici da reperire e poco costosi. Tra le ricette che mi diverte preparare il Pad Thai al pollo è sicuramente la mia preferita. Notare che c’è sempre (o comunque spesso) pollo tra le cose che cucino, fra poco mi daranno l’attestato di consumatrice certificata! 😀

Il Pad Thai è la versione thailandese della nostra pasta alla carbonara nel senso che è il piatto unico, non direi primo piatto perchè da quelle parti manca la divisione tra antipasto/primo/secondo come la conosciamo noi, più conosciuto in assoluto e più preparato anche se in Thailandia i locali mangiano più spesso Kao Pad e Guay Tiew lasciando ai turisti il Pad Thai per via del suo sapore molto più “neutro”.

La versione originale prevede l’uso di noodles di riso freschi, acquistati sulle bancarelle esattamente come noi acquistiamo le tagliatelle per la domenica a pranzo ma siccome trovarli non è semplicissimo se si lontani dalla Thailandia vanno chiaramente benissimo i noodles secchi; altra dotazione necessaria è il wok, la padella dai bordi alti tipica dell’Est asiatico che ormai tutti in casa abbiamo e che può essere eventualmente sostituita da qualsiasi padella alta e antiaderente in grado di consentire il mescolamento degli ingredienti senza faticare troppo.

E’ importante comunque usare noodles di riso thailandesi che sono più larghi dei classici e più porosi: la loro particolarità è appunto che essendo più larghi e “farinosi” assorbono meglio il condimento e calcolando che manca qualsiasi collante, tipo il pomodoro, è bene che i noodles/tagliatelle siano quelle larghe altrimenti il piatto rischia di non avere sapore.

Cosa serve per 4 porzioni
250 grammi di noodles di riso
il succo di 2 lime
2 cucchiai di salsa di pesce (gluten free per i celiaci)
2 cucchiai di zucchero di canna
2 cucchiai di olio di semi di arachidi
4 petti di pollo
2 peperoni, uno rosso e uno giallo
3 scalogni
2 peperoncini rossi freschi
3 cucchiai di arachidi non salate
1 manciata di coriandolo
1 manciata di germogli di soia

Come si fa
1. Mettere a bagno i noodles in una pentola con acqua bollente (senza accendere la fiamma) e lasciarli fin quando non sono morbidi (seguire le istruzioni sulla confezione). Scolarli e passarli velocemente sotto l’acqua fredda quindi metterli da parte in una ciotola.
2. Mescolare il succo di lime, la salsa di pesce e lo zucchero in una ciotola fin quando tutti gli ingredienti non diventano bene amalgamati.
3. Scaldare un wok (o una padella antiaderente) a fiamma molto alta, versare l’olio in modo da coprire tutta la base e adagiare il petto di pollo tagliato a listarelle oppure a dadini non eccessivamente grandi. Cuocere il pollo fin quando non diventa dorato. Aggiungere gli scalogni sminuzzati, i peperoni tagliati, i germogli di soia e il peperoncini senza semi e tagliato.
4. Lasciar cuocere il tutto per circa 4 minuti quindi aggiungere anche i noodles e la salsa preparata in precedenza lasciando ricuocere per altri 3 minuti.
5. Impiattare aggiungendo foglie di coriandolo, noccioline e, per decorare, qualche fettina di lime.

Tempo di preparazione: 20 minuti

Risultato: semplici, saporiti, leggeri e con quel piccantino che ci sta sempre bene e che rappresenta il valore aggiunto di un piatto davvero basilare.

Variante: il Pad Thai si caratterizza per l’unione di diversi ingredienti ovvero uova, salsa di pesce, succo di tamarindo, peperoncino a cui si aggiungono germogli di soia, gamberetti, pollo o tofu: nella mia versione il tamarindo viene sostituito dalla salsa di pesce perchè mi hanno spiegato che il risultato è un piatto più leggero e aromatizzato che si prepara più semplicemente a differenza di quello con il tamarindo che tende a bruciacchiarsi tutto in cottura. Mancano anche le uova, sempre per alleggerirlo leggermente.

Consiglio: vanno cotti e mangiati, senza essere preparati in anticipo e poi scaldati perchè perdono tutta la croccantezza che li caratterizza. Se vi avanzano non buttateli ma riciclateli trasformandoli semplicemente con l’aggiunta di uovo da versare nella padella mentre li si riscalda.

Postillina: la cosa più difficile per la buona riuscita del piatto è trovare ingredienti buoni. Ormai nei supermercati grandi e ben forniti si trova quasi tutto ma nel caso in cui non ne aveste potete provare nei negozi bio e nei negozi orientali.

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