Le coppiette romane, la ricetta e la preparazione

Autore: Veruska Anconitano, Award-Winning Food Travel Journalist, Sommelier & Outdoor LoverInformazioni autore
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Veruska è una Consulente nella SEO Multilingue e nella Localizzazione. Iscritta all'ODG, è una sommelier certificata ed una giornalista di viaggi enogastronomici, premiata tra le altre cose come World Best Food Travel Journalist. È anche una grande appassionata di attività all'aperto. Veruska è co-proprietaria di diversi siti che offrono servizi a un pubblico globale.
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Ragioniamo per assurdo: siete a Roma, o in provincia, e oltre a farvi il giro classico dei ristoranti più o meno famosi alla ricerca della perfetta cucina romana non vi fate un giro ai Castelli per trovare prodotti davvero tipici e caratteristici? Ecco, se non lo fate siete degli asini perché vi perdete così tante delizie da rimanere stecchiti e vi perdete una delle delizie della zona, le coppiette.

Che sono sostanzialmente strisce di carne stagionata ed essiccata e condita con spezie, sale e tanto peperoncino da mangiare come antipasto insieme ad un bel bicchiere di vino rosso della casa: alle origini le coppiette erano preparate solo con carne di cavallo poi piano piano si è aggiunta la carne di bovino e oggi anche la carne di maiale. Diciamo che oggi si contendono il mercato le coppiette d cavallo, scurissime e saporitissime, e quelle di maiale, piu’ rosse e con un sapore meno peculiare oltre che dalla consistenza più morbida.

Pure se sono associate ai Castelli, in realtà le coppiette si dice siano nate nella zona di Guarcino e Vico nel Lazio, nel frusinate, e poi esportate ovunque nel Lazio come stuzzichino da servire a chi andava in osteria: in pratica si dava loro da mangiare questa carne povera per aumentare la voglia di bere e dunque la vendita dei quartini di vino rosso pro capite.

La preparazione è lunga e non è facile farsele a casa (io mai preparate, per dire, e manco ho intenzione di prepararle!) per cui si trovano in alcune macellerie e, pur essendo prodotte industrialmente, seguono di solito dei processi molto casalinghi e tracciabili.

Una volta tagliata la carne a strisce viene condita e sistemata dentro dei forni a temperatura molto alta in modo da far rilasciare il grasso in eccesso; una volta fatto questo vengono infornate nuovamente a temperatura leggermente più bassa per almeno 1 ora quindi tolte dal forno, legate a due (da qui il nome coppiette che spesso per via del grasso si attaccano in fase di stagionatura) e messe a stagionare per una 60ina di giorni così che perdano tutto il liquido in eccesso e prendano sapore.

So che state pensando che si tratta di una roba improponibile ma credetemi: le coppiette sono supreme! Per essere buone devono essere belle dure perché se sono troppo morbide sono anche gommose e oltre ad essere difficili da mangiare non sono manco piacevoli. Il top è comprarle dal macellaio di fiducia oppure avere un allevatore di conoscenza che le prepara una tantum e le vende/regala ad amici, conoscenti e parenti.

Accompagnatele con una bella fetta di pane fatto in casa tagliato alto e con un bicchiere di vino, magari pure con qualche verdurina all’agro, e il mondo vi sorriderà! 🙂

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