Bignè di San Giuseppe: Ricetta Classica Romana per il 2024

Autore: Veruska Anconitano, Award-Winning Food Travel Journalist, Sommelier & Outdoor LoverInformazioni autore
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I bignè di San Giuseppe sono uno di quei dolci tipici immancabili a Roma e provincia: si preparano solo nel periodo che precede il 19 marzo e fanno il paio con le zeppole napoletane, preparate anch’esse in questo periodo. La differenza tra zeppole e bignè potrebbe essere di poco conto ma in realtà fa in modo che i due dolci siano diversi: le zeppole sono “aperte” e contengono anche un’amarena in superficie, i bignè sono rotondi e la crema all’interno non contiene altro.

Istituzione come tanti altri cibi della cucina romana, i bignè veri sono fritti e pieni di crema pasticciera, possibilmente con una spolverata di zucchero a velo.

La ricetta è semplice anche se richiede un po’ di pazienza; la classica ricetta dei bignè prevede la frittura ma gli stessi si possono preparare anche al forno seguendo questa ricetta.

Proprio perchè sono fritti, questi bignè si mantengono come appena fatti per circa 24 ore poi iniziano a perdere consistenza e sapore. Vanno comunque conservati in frigo e consumati entro e non oltre le 48 ore.

Questa è la nostra ricetta classica, tradizionale e super collaudata per preparare degli ottimi bignè di San Giuseppe in casa.

Ingredienti per 6

  • 150 grammi di farina
  • 80 grammi di burro
  • 200 grammi di acqua
  • 4 uova
  • un pizzico di sale
  • 60 grammi di zucchero

Procedimento

  1. Far bollire acqua, burro e sale in una pentola non aderente quindi una volta arrivato a bollore spegnere la fiamma e versare, a pioggia e mescolando, la farina; accendere di nuovo la fiamma portandola ad una media intensità, rimettere la pentola sul fuoco e lasciar cuocere fino a quando l’impasto non inizia a staccarsi dai bordi quindi tenere sul fuoco a fiamma medio-bassa per un paio di minuti ancora.
  2. Aggiungere le uova e lo zucchero dopo aver tolto la pentola dal fuoco e aver lasciato intiepidire per qualche minuto quindi mescolare per eliminare le bolle che si formano; togliere l’impasto dalla pentola, versarlo in una ciotola in alluminio e lasciarlo riposare per circa 30 minuti coperto con un panno di cotone.
  3. Usando due cucchiai ricavare delle palline di impasto da friggere in abbondante olio di semi e da toccare il meno possibile le palline di pasta perché queste, a contatto con l’olio, inizieranno a gonfiarsi e a vivere di vita propria per cui se toccate potrebbero sgonfiarsi istantaneamente: lasciar dorare ogni pallina su entrambi i lati quindi scolarle su un foglio di carta assorbente.
  4. Una volta raffreddati riempire i bigné con della crema pasticcera (la ricetta che uso io è questa), spolverare eventualmente con abbondante zucchero a velo o lasciare al naturale e servire.

tempistiche

Tempo di preparazione: 1 ora

Tempo di cottura: 10 minuti

Tempo totale: 1.2 ore

Bignè di San Giuseppe

Cosa serve per fare i bignè fritti

Oltre alla ricetta che deve essere tradizionale, il segreto dei bignè fritti di San Giuseppe è anche legato all’utilizzo di ingredienti e strumenti di buona qualità. Ecco cosa serve per preparare questi buonissimi dolci per il 19 marzo in casa:

  • Farina Petra Numero 1
  • Casseruola 20 Cm
  • Termometro da Cucina per Frittura
  • Carta Forno Già Tagliata

Bignè di San Giuseppe: consigli per farli perfetti

  • Se vuoi ammorbidire il tuo bignè, aggiungi zucchero alla pastella;
  • Per una maggiore doratura, aggiungi il 50% di latte nella pastella, al posto dell’acqua;
  • Aggiungendo più grasso alla pastella si otterrà un bignè più leggero e friabile;
  • Diminuendo il grasso nella pastella porterà ad un bignè più pesante;
  • Puoi optare per una doppia cottura (che non è prevista nella ricetta tradizionale) in modo che i tuoi bignè zeppole risultino croccanti e asciutti: cuocili prima in forno caldo e poi friggili, maneggiandole con delicatezza quando le sposti dalla teglia all’olio di cottura per evitare che si spezzino.

Le origini dei bignè di San Giuseppe a Roma

In Italia San Giuseppe si festeggia ovunque ma a Roma è una ricorrenza particolarmente sentita. Dal 1400 si trovano testimonianze relative all’attaccamento della città a questo Santo, con i festeggiamenti che si tenevano principalmente accanto alla Chiesa di San Giuseppe dei falegnami, proprio perché nella simbologia cristiano Giuseppe, padre di Gesù, era un falegname. Nell’800, i festeggiamenti si spostarono nel quartiere Trionfale, nelle vicinanze della Basilica di San Giuseppe, che era circondata da banchetti dove si friggevano bignè.

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